Tutti i colori del Luberon: in bici verso il Parco delle Ocre

Nella macchia mediterranea della Provenza improvvisamente un paesaggio marziano

Sono la pioggia e il ferro, insieme a manganese, titanio e altri elementi chimici, che, con il passare del tempo, hanno lavorato sulle sabbie del Parco Naturale del Massiccio del Luberon, facendo emergere tonalità diverse di rossi, mattone, ocra, senape, rosa, arancio, viola.

Le terre vengono raccolte e usate da generazioni di artisti ma non solo: per molto tempo le miniere forniscono materiale per la farmaceutica, la cosmesi, la lavorazione di alcune gomme. Fino alla comparsa dei coloranti sintetici, il piccolo paese limitrofo di Roussillon (1300 abitanti) vive del commercio fiorente dei pigmenti naturali estratti nell’area.

Nel tour Provenza: Luberon parcheggiamo le biciclette e dedichiamo qualche ora alla scoperta del Parco delle Ocre. Il sole accende i colori, scotta le sabbie, esalta i profumi della verdissima macchia mediterranea. Ci deliziamo passeggiando sotto l’ombra dei lecci, lungo i percorsi ondulati del parco, mentre le sabbie ci colorano le scarpe, come stessimo percorrendo un’enorme, naturale campo da tennis.

Risalendo in sella, verso la conclusione della tappa, riconosciamo i colori del parco negli intonaci delle case, nelle tinte dei muretti e delle facciate, nelle rocce che emergono dalla vegetazione, nei dipinti delle chiese locali, nei tasselli dei copertoni.

Tra molto materiale, qualche spunto il più sul Luberon su Corriere Viaggi.

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