Ville Venete tra Padova e Mestre: tra fiumi, ferrovie abbandonate e ville

Due giorni alla scoperta delle Ville Venete tra Padova, Venezia e Treviso

Di ville in Veneto ce ne sono a volontà: più di 5000 sono catalogate dall’Istituto Regionale Ville Venete! Noi scegliamo di visitarle lentamente, in bicicletta, per un weekend tra la tranquillità delle piste ciclabili e l’opulenza dei palazzi.

Il nostro viaggio comincia da Padova, città elegante ed amica della bicicletta. Al mattino sono d’obbligo una sosta ristoratrice ai mercati intorno al Palazzo della Ragione, così come un saluto al Santo nella chiesa di Sant’Antonio, ma poi bisogna pedalare. Sempre su pista ciclabile seguiamo il corso del Piovego, sul quale cominciano ad affacciarsi alcune ville, tra le quali la maestosa Villa Giovannelli Colonna, fino ad incrociare il fiume Brenta a Stra. Qua è un apoteosi di ville: Villa Foscarini Rossi, Villa Cappello Giantin, la Barbariga, ma noi entriamo nella più grande, la monumentale Villa Pisani.

La magnificenza delle stanze della villa affacciata sul Naviglio del Brenta ci riporta indietro nel tempo, quando i ricchi commercianti Veneziani organizzavano grandi feste, con sontuosi banchetti e interminabili danze. Il grande parco e le scuderie non sono da meno, ed è bello immaginare i curiosi ospiti della villa mentre cercavano divertiti di uscire dal bel labirinto di bosso.

La pedalata prosegue allontanandosi dal naviglio, seguendo una ciclabile sterrata che costeggia un corso d’acqua secondario che attraversa la campagna veneziana, visitata occasionalmente da qualche bell’airone. Arrivando a Mira ci ritroviamo nuovamente circondati da eleganti Ville Venete, alcune delle quali convertite in hotel o ristoranti. Noi scegliamo di visitare Villa Valmarana, o meglio, una delle sue barchesse. Di dimensioni ben più modeste rispetto a Villa Pisani, anche questa villa riesce comunque a sorprendere, grazie alla sua storia e ai suoi affreschi.

Il nostro viaggio prosegue verso Oriago, che non lesina palazzi affacciati sul naviglio, fino ad arrivare a Mestre, dove prendiamo il treno per Treviso.

 

Treviso, una piccola Venezia sulla terraferma, è una città perfetta per ricaricare le batterie e assaggiare alcune prelibate specialità gastronomiche, oltre ad essere un’altra città amica della bicicletta. Il giorno dopo cambiamo i nostri piani ed invece di partire subito sulla bella ciclabile della Treviso – Ostiglia, approfondiamo la visita della città, per poi prendere un treno per Castelfranco e ricominciare a pedalare da lì. Lasciata alle spalle la bella cittadina del Giorgione, circondata da alte mura medievali ben conservate, seguiamo la ciclabile che costeggia il Muson dei Sassi, un canale costruito nel Seicento che attraversa la campagna trevigiana. Finalmente incrociamo la ciclabile Treviso- Ostiglia, l’antica via della ferrovia che univa le due città, ora dismessa e convertita in un bel percorso per biciclette. L’ombra degli alberi che la costeggia ci accompagna fino a Piazzola sul Brenta, dominata dall’enorme Villa Contarini. Le stanze al suo interno sorprendono per stili diversi e pomposità, mentre il parco è un’oasi di relax. Il colonnato delle foresterie della villa abbracciano la piazza principale di Piazzola sul Brenta in maniera scenografica, mentre le belle casette operaie e le vecchie fabbriche ricordano il passato industriale del paese.

Gli ultimi chilometri sono ancora lungo l’ombreggiata Treviso – Ostiglia fino a Grisignano di Zocco, dove prendiamo il treno per tornare a casa.

37 km + 41 km / Completamente pianeggiante

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